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Anteprima : SKATE 2

Anteprima : SKATE 2

Piattaforma : PlayStation 3

Si torna in pista!

Il videogame nasce sotto forma di divertimento arcade, dove molte situazioni fisicamente impossibili diventano all’improvviso un normale esercizio. Col passare del tempo però, e con l’arrivo di alcuni giochi, molti sviluppatori hanno sentito il bisogno di rendere l’azione di gioco realistica… nascono cosi i primi titoli simulativi. Questi fenomeni vengono tutt’oggi sfruttati soprattutto nel campo dei racing game, nel nostro caso però, il mezzo che utilizzeremo avrà comunque quattro ruote, ma molto più piccole e più difficili da comandare. Sto parlando dello Skate, nome utilizzato per il secondo capitolo sviluppato dai ragazzi EA, i quali provano a bissare il successo del precedente capitolo. La storia si svolgerà cinque anni dopo gli avvenimenti del primo episodio, difatti ci troveremo nella nuova città chiamata New San Vanelona dove, come da copione, saremmo chiamati in causa nello scegliere un ragazzo dalle qualità innate, buttarlo sulla tavola da skate e farlo allenare per crescere e diventare un campione. Ci riusciremo?

La strada per il successo…

Bè sicuramente non sarà facile anche perché come scrivevo sopra, il titolo in questione sarà basato sulla veridicità della fisica, e per comandare bene il nostro atleta avremo bisogno di duro allenamento, anche calcolando le difficoltà che si possono riscontrare nel prendere confidenza con gli analogici; di fatto saranno proprio quest’ultimi a determinare le nostre gesta, infatti lo stick sinistro servirà per gestire le movenze del nostro alter ego, mentre lo stick destro servirà per inscenare le evoluzioni classiche di questa disciplina. In linea di massima, comunque il gameplay rimarrà abbastanza invariato rispetto al predecessore, con l’aggiunta di qualche trick più variopinto. Tralasciando questo argomento, passiamo ad una fresca novità inserita, ovvero la possibilità di scendere dallo skate, trovata fondamentale, perché una volta messi i piedi in terra potremo muoverci per la città più comodamente e spostare svariati oggetti come e dove vorremmo, certo dovranno essere alla nostra portata, ma grazie a quest’ultimi saremo in grado di creare percorsi da poter eseguire per raggiungere location segrete. A proposito di quest’ultime, ci sarà data la possibilità di girovagare tra gli ambienti più svariati come parchi o montagne, dando così garanzia di varietà. Tecnicamente Skate 2 sembra migliorare rispetto al primo capitolo, rendendo i modelli degli atleti più dettagliati, grazie a texture più lavorate ed effetti luce davvero convincenti. Per concludere possiamo affermare la nostra fiducia riposta nel titolo EA Black Box, sperando che riescano nell’impresa di migliorarsi con efficacia!

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Anteprima di : Cryostasis Sleep of Reason

Anteprima di : Cryostasis Sleep of Reason

Piattaforma : PC

Alla faccia di Einstein

Da quando il mondo dei videogiochi ha scoperto la potenza della forza di gravità, molti sono stati i giochi che si sono fregiati di possedere un ottimo sistema fisico. Molti i titoli che vantavano interazioni realistiche tra gli oggetti ma non di sola cinetica vive la fisica; quindi perché non creare qualcosa sulla termodinamica? Ecco che i ragazzi di Action Forms hanno ben pensato di coprire questa indecorosa falla dell’universo videoludico. Cryostasis: Sleep of Reason fa del freddo il suo punto di forza, accostandolo alla sempreverde oscurità, per donarci un’esperienza di gioco da “brivido” (ma quanto sono simpatico?).

Dalla Russia con orrore

Benvenuti nel posto più accogliente del mondo: una gioiosa stazione meteorologica russa nel Polo Nord. Probabilmente il nostro alter ego virtuale non si è comportato molto bene in patria visto il suo attuale posto di lavoro (siamo ai tempi dell’Unione Sovietica e precisamente nel 1968). Comunque, lasciando da parte le battute (per quanto possibile), interpreteremo Alexander Nesterov un meteorologo abbastanza sfortunato, che si ritroverà ad ispezionare una misteriosa nave rompighiaccio nucleare, la North Wind, bloccata in una tomba di ghiaccio (scusate il gioco di parole). Alexander viene così mandato a comprendere il perché di tale tragedia, ignaro dell’orrore che vi troverà dentro. In questa maniera scopriremo anche una nostra incredibile abilità paranormale, la quale ci permetterà di rivivere le esperienze dei morti (persino animali) che incontreremo durante il gioco, donandoci anche la libertà di cambiare alcune cose. Quindi buona parte del gameplay si baserà su questa caratteristica. Altro fattore interessante di Cryostasis, come ho detto in apertura, sarà l’aspetto della termodinamica. Oltre a doverci difendere dal freddo feroce con ogni fonte termica possibile (e ci troveremo ad utilizzare persino le lampadine), dovremo anche trovare il modo di liberare oggetti e luoghi dallo spesso strato di ghiaccio che li ricopre. Infatti il motore grafico calcolerà in tempo reale il liquefarsi del ghiaccio ed il consolidarsi dell’acqua a seconda della temperatura. Buona parte del titolo è immersa in un’atmosfera angosciante e oscura, quindi non aspettatevi orde di mostri e fiumi di sangue, ma un totale immersione nella paura effettuata attraverso una gestione accurata della trama e dei colpi di scena. Per quanto riguarda il livello quantitativo di Cryostasis avremo a disposizione 8 armi d’epoca e ben 15 cattivoni da affrontare (numero che probabilmente aumenterà).

Il motore del freddo

Per questo gioco i ragazzi di Action Forms hanno preferito sviluppare un motore grafico personale chiamato: AtmosFear 2.0. Scelta dovuta alla necessità di potere patchare con maggior efficienza il prodotto finito, il quale, come ho già detto, calcolerà in tempo reale tutto il ciclo termico-fisico dell’acqua. Principalmente l’AtmosFear 2.0 è stato pensato per le schede video basate sul Pixel Shaders 3.0 (o superiori) in quanto il gioco sfrutta 3 livelli di Normal Mapping (glittering, superfici brinate e base dei materiali) con l’effetto di rifrazione. Comunque lo stile grafico di Cryostasis deve molto a titoli come Bioshock e Condemned: Criminals Origin, sia per quanto riguarda l’elemento acquatico che per le atmosfere perennemente buie e poco definite, non contando le situazioni preconfezionate utilizzate per farci “saltare sulla sedia”. Particolarmente colorati saranno poi gli effetti visivi legati al Mental Echo (ovvero il nostro potere ESP).

Capolavoro o colpo di freddo?

Nell’universo dei Survival Horror non sono stati molti i titoli che hanno dimostrato una buona dose di originalità, alle volte puntato sul truculento per ovviare alla scarsezza di idee. Cryostasis invece va in controtendenza, puntando tutto sull’esplorazione di un microcosmo oscuro e angosciante. Idee originali non mancano, ed il solo utilizzo della termodinamica gli fa compiere un salto avanti a molti altri titoli, però il passato della Action Forms non è una sicurezza. Fin dal 1997 si sono specializzati in giochi in prima persona come: Charm: The Rift, Carnivores (3 titoli) e il, più o meno, recente Vivisector: The Beast Within. Tutti connotati da realizzazioni abbastanza approssimative, quindi Cryostasis: Sleep of Reason potrebbe essere la loro definitiva consacrazione o l’ennesima affermazione di mediocrità. Comunque basta ricordare che software house come GSC Gamewolrd o CDProject Red Studio non possedevano titoli di successo prima di (rispettivamente) S.T.A.L.K.E.R. e The Witcher. Nuovo astro o doccia fredda? La risposta fra qualche settimana.

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Anteprima : Naruto Ultimate Ninja Storm

Naruto Ultimate Ninja Storm

Piattaforma : PlayStation 3

Il ritorno del ninja biondo

Il ninja più famoso del “Villaggio della Foglia” sta per tornare, ma questa volta sembra più in forma che mai. Namco Bandai è infatti alle prese con un titolo fresco e nuovo di zecca, che ci vedrà accompagnare il giovane Naruto nel corso delle sue avventure. Riusciranno gli sviluppatori a sfornare un gioco degno del nostro genin di Konoha? Scopriamolo insieme…

Pane per gli appassionati

Naruto: Ultimate Ninja Storm si preannuncia come un titolo esaltante, in grado di regalare emozioni grazie ad un sistema di combattimento particolare, semplice e complesso allo stesso tempo, immediato e divertente. Gli scontri si svolgeranno in arene tridimensionali, più o meno vaste; potremo correre, saltare da una parte all’altra, camminare sull’acqua e persino combattere sui fianchi delle montagne. Il tutto in maniera veloce e dinamica, in modo da rendere ogni scontro spettacolare e il più fedele possibile a quelli visti in Tv. I personaggi selezionabili saranno 25, ognuno con le proprie mosse e particolarità; un numero decisamente buono, che permetterà ai vari giocatori di immedesimarsi nel proprio eroe preferito. Ogni personaggio potrà inoltre trasformarsi (Kyubi nel caso di Naruto, il demone tasso nel caso di Gahara e così via), adottando mosse più potenti e incrementando la propria forza. Risultano interessanti anche le sfide a squadre, nelle quali potremo contare sull’aiuto di 2 nostri compagni: essi interverranno a nostro favore per salvarci da una caduta, per terminare una combo o semplicemente per infastidire l’avversario.

Un titolo pieno pieno di novità

Se dal punto di vista del gameplay è stato svolto un ottimo lavoro, non possiamo di certo lamentarci della veste grafica: Naruto e gli altri sono riprodotti in maniera impeccabile, e lo stesso dicasi per le ambientazioni: dinamiche e curate nel dettaglio. I movimenti dei personaggi sono veloci e imprevedibili ma sempre fluidi, e le animazioni risultano eccellenti e fedeli alla controparte televisiva, se non addirittura superiori. Poco si sa a proposito dello Story Mode, soltanto che ripercorrerà la prima serie dell’anime, giungendo fino al fatidico scontro tra Naruto e Sasuke nella Valle dell’Epilogo. Saranno presenti più di 100 missioni principali oltre a numerosi minigiochi e missioni secondarie, che sicuramente daranno man forte alla longevità complessiva del titolo, già ottima per via dei tanti combattimenti che ci aspettano, da soli o con amici. Potremo inoltre esplorare l’intero Villaggio della Foglia e la Foresta della Morte, un ottimo passatempo che conferisce al gioco maggiore libertà. Questo approccio free-roaming va quindi a combinarsi con gli altri generi che caratterizzano il titolo (picchiaduro, RPG, action-game), formando un mix interessante e ricco di novità.

E l’online?

L’unica pecca al momento sembra essere l’online, che a quanto pare non sarà presente. Gli sviluppatori, infatti, hanno affermato che attraverso il PSN si potranno scaricare contenuti esclusivi, quali missioni, personaggi, stage ecc… ma purtroppo non potremo godere dei vantaggi della rete. E qui qualcuno potrebbe storcere il naso. Resta il fatto che l’online, nonostante sia importante, non è tutto, e siamo sicuri che la sua mancanza verrà in qualche modo affievolita.

In definitiva Naruto: Ultimate Ninja Storm resta uno dei titoli più attesi e promettenti, pronto a deliziare i fan del genere con i suoi combattimenti mozzafiato, capaci di tenervi incollati allo schermo per ore. Se l’attesa verrà adeguatamente ripagata, presto potremo stringere fra le mani un vero gioiellino di videogioco. Siete pronti a sfoderare le vostre doti da Ninja? Lo scopriremo a Ottobre, quando verrà rilasciato in esclusiva PlayStation 3.

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Anteprima DIABLO 3

Piattaforma : PC

Oltre 10 anni di successi

Diablo: una delle saghe più famose e amate della storia dei videogiochi. Chi non è mai entrato nelle sue grotte e affrontato i suoi mostri, non può capire. Chi non si è ritrovato ad esplorare tutto Sanctuary per completare le armature rare, non ha idea di cosa stiamo parlando. Un capolavoro! Dopo misteriose indiscrezioni, voci di corridoio e l’acquisto del dominio “diablo3.com” (sito di fan della serie) il 28 Giugno 2008, alle porte di Versailles (durante l’E3), lo storico annuncio da Blizzard Entertainment: “Diablo III è in fase di sviluppo”. L’epico scontro contro le orde di Diablo iniziò nel lontano 1996 e pareva concluso nel 2000 con Diablo II e la sua fantastica espansione “Lord of Destruction”…ma a quanto pare il male si annida ancora nelle lande desolate di Sanctuary, in attesa di essere risvegliato.

La gloria ci attende

Sono passati vent’anni dagli oscuri scontri di Diablo II e tutti quelli che vi hanno preso parte vagano per Sanctuary orribilmente segnati da quell’infernale esperienza. Un’esperienza tanto terribile da trasformare, dopo un così breve lasso di tempo, i fatti in leggenda. Ma qualcosa di profondamente malvagio si cela nel cuore di Tristram, pronto a svegliarsi da un momento all’altro. Purtroppo è tutto quello che si sa della trama, infatti la Blizzard e soprattutto Mike Morhaime (il presidente) non sono stati molto generosi da questo punto di vista… ma è comprensibile la loro necessità di non svelare troppi dati sul terzo capitolo di una delle serie più attese di sempre. Ciò di cui siamo sicuri è che ci possiamo aspettare di tutto, ma non qualcosa di banale.

Cavallo vincente non si cambia… ma si potenzia!

Da buon stile Blizzard il gioco è rimasto inalterato nelle meccaniche, ovviamente raffinate e impreziosite, cercando di non snaturare i punti che ne hanno fatto un capolavoro, un po’ come sta operando sul fronte di Starcraft II. A livello grafico non si discosta molto dai predecessori (visuale isometrica compresa), anche se con un nuovo engine grafico 3D, che gestirà luci ed ombre in tempo reale (persino delle pieghe dei vestiti di mostri ed eroi), nuovi algoritmi renderanno l’esperienza di gioco il più fluida possibile e l’inserimento del motore fisico Havok darà un tocco di realismo agli scontri. Saranno anche presenti della parti architettoniche distruggibili utilizzabili a fini strategici o solo per accedere a nuove aree di gioco. Punto fondamentale saranno le mappe generate da un sofisticato algoritmo, che monterà ad ogni caricamento un nuovo schema della mappa con nuovi mostri (ovviamente in maniera coerente col contesto). Fattore che ci obbligherà a sviluppare un dinamismo di gioco notevole. Per altro questo nuovo capitolo della serie verterà principalmente sulla scelta del personaggio, fattore che influenzerà non solo lo stile di gioco, ma farà sì che ci saranno alcune quest mirate proprio per la nostra classe. Cioè ci saranno missioni disponibili solo per il barbaro o solo per il Witch Doctor. Infatti le classi dei personaggi sono state riportate a 5 (cioè come era Diablo II senza l’espansione) per migliorarne le caratteristiche in maniera certosina; per ora come ho già scritto sono state confermate le classi: Barbaro e Witch Doctor. Il barbaro (direttamente ripescato dal secondo capitolo) ovviamente prediligerà il corpo a corpo con la possibilità di usufruire di alcune magie per potenziarsi; invece il Witch Doctor (o sciamano) è la prima vera novità di Diablo III: la nemesi del barbaro, completamente privo di forza fisica e resistenza, ma potentissimo nell’arte della magia difensiva e offensiva. Proveniente dalla giungla di Tegazen (dalle parte del Kejhistan) presenta una interessante tipologia di arte magica, un po’ la fusione tra il vodoo e i riti tribali africani, con magie spettacolari del tipo: Sciame di Locuste, Muro di Zombie e l’interessante Mietianime (Soul Harvest), con cui può resuscitare i cadaveri dei nemici per farli combattere al proprio fianco. Ma ogni Diablo che si rispetti ha bisogno di un comparto multiplayer di livello che, come per gli altri due predecessori, sarà su Battle.net, il server di Blizzard. Ovviamente sono state annunciate modifiche strutturali importanti (al server) per supportare le nuove caratteristiche del gioco. Per ora l’unica cosa che sappiamo è che il multiplayer sarà giocabile in maniera cooperativa o competitiva. Blizzard ha anche inserito alcune opzioni per rendere il gioco fruibile anche ai piccini: sarà possibile regolare il livello di violenza per poi bloccarlo con una password, per la buona pace del comitato genitori.

L’action-Rpg definitivo?

Questo è quello che vuole creare Blizzard: infatti per non lanciare sul mercato un prodotto sotto gli standard (che ricordiamolo sono altissimi: World of Warcraft e Starcraft sono alcuni esempi) hanno previsto la data di uscita circa nel 2010 (anche se l’engine grafico è già pronto). Quanti videogiochi annunciati “bellissimi” si sono rivelate amare delusioni, solo per la fretta di pubblicarli il prima possibile (ricordiamo infatti i penosi ultimi livelli di Far Cry, lanciato prematuramente per anticipare Half Life 2). Blizzard lo ha capito, quindi preferisce far aspettare il proprio pubblico un po’ di più che deluderlo con un prodotto scadente. Ovviamente l’attesa è tanta, ma dalle immagine e dai filmati usciti è prevedibile un incredibile successo. E poi Blizzard più che un marchio è una garanzia.

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Anteprima Motorstorm: Pacific Rift

Motorstorm: Pacific Rift

Piattaforma: PS3

Il prossimo inverno vedrà il ritorno del nuovo cavallo di battaglia di Evolution Studios, per l’occasione trasferitosi dalle calde e assolate lande della Monument Valley alle apparentemente tranquille spiagge di un’isola nel pacifico. Quest’autunno si preannuncia d’oro per i titoli arcade dedicati all’off-road, con Pure che punta ad emergere e diventare a conti fatti il nuovo punto di riferimento per il genere.
Nello stand di Sony abbiamo potuto incontrare il Creative Director Paul Hollywood e provare con mano uno dei circuiti di gioco.

Sempre roccia, ma alle pendici di un vulcano
Dopo il brillante successo riscosso dalla location desertica del primo episodio, gli sviluppatori hanno sentito il bisogno di cambiare radicalmente direzione e così è nata l’idea di portare le indiavolate sfide all’ultimo incidente in una rigogliosa e sperduta isola. A confermarcelo è stato lo stesso Hollywood in apertura, il quale ha sottolineato la necessità di tale scelta per non battere strade già ampiamente percorse dal predecessore. In quest’occasione è stata mostrata una nuova pista situata alle pendici di un vulcano in piena attività e il veicolo utilizzato una moto. La visuale è stata modificata e ora è possibile anche utilizzarne una molto più ravvicinata al corpo del pilota. Come dicevamo lo spettacolo al quale è possibile assistere dalla strada si dispiega attraverso densi rivoli di lava che si gettano nel mare, sollevando un vapore d’un colore bianco acceso. Il cielo dia canto suo appare in buona parte oscurato dalla polvere e dalla fuliggine. La peculiarità di tale tracciato è proprio la presenza della lava che finirà per surriscaldare il Boost ogni volta che un veicolo ci passerà sopra. Per ovviare al rischio di saltare in aria sono state predisposte alcune postazioni sotto le quali transitare per bagnare il mezzo e farne diminuire la temperatura.
Nel secondo circuito, quello che abbiamo potuto provare con mano, è stato invece rapidamente utilizzato il Bigfoot prima dell’avvio di un match in split-screen a due giocatori. La suddivisione dello schermo potrà avvenire a piacimento in orizzontale oppure in verticale, a seconda dei gusti dell’utenza e sono stati confermati i quattro giocatori con conseguente scomposizione dello schermo in altrettante parti.
Nella prova diretta ci siamo subito occupati di comprendere quanto di nuovo potesse esserci dal punto di vista del gameplay. A bordo di una dune buggy rossa e bianca abbiamo percorso le scoscese strade rocciose e testato le lunghe rampe in grado di proiettare in aria i veicoli ancora più a lungo rispetto al passato. L’impatto rimane comunque molto simile a quello del primo episodio, pertanto tutti coloro che abbiano giocato a fondo tra i canyon della Monument Valley non avranno nessuna difficoltà nel controllo dei veicoli. La fisica dell’auto che abbiamo guidato si discosta dal precedente capitolo solo per la nuova funzionalità affidata al Sixaxis: infatti qualora all’entrata in una curva ci si renda conto conto che con ogni probabilità si finirà a ridosso di un altro avversario oppure contro la nuda roccia, sarà possibile roteare verso destra e verso sinistra per aumentare il raggio della sterzata e proseguire la corsa indenni.
Dal punto di vista tecnico il gioco appare ancora in una veste parziale e soprattutto l’ambientazione vulcanica del nuovo circuito mostrato sembra manchi ancora di quella brillantezza che ha caratterizzato tutti i tracciati del primo episodio. I circuiti sono realizzati su più livelli e con alcune scorciatoie da scovare necessarie per ridurre il proprio tempo sul giro.
La colonna sonora replicherà presumibilmente i buoni livelli del primo episodio ma in più gli sviluppatori hanno confermato che si potrà creare una playlist caricando le proprie tracce personalizzate direttamente dall’XMB.

Considerazioni finali
Questo secondo capitolo rimane fedelmente ancorato alle caratteristiche che hanno fatto apprezzare il titolo a tutti gli appassionati dei racing spiccatamente arcade, tuttavia quest’anno con la presenza di una concorrenza agguerrita sarà più complesso per gli Evolution trovare la quadratura del cerchio. Il fatto che i comandi siano praticamente del tutto identici al predecessore, se escludiamo l’uso del Sixaxis nelle fasi di sterzata, rischia di minare la spinta innovativa del prodotto. Attendiamo con curiosità i mesi finali dell’anno per capire quali saranno i nuovi scenari possibili e confidiamo nella qualità che Evolution ha saputo garantire in tutti questi anni per un prodotto finito che sappia confermarsi ad alti livelli.

Fonte : Yahoo! Games