Recensione di “Crisis Core: Final Fantasy VII” per PSP
Il richiamo del mito!
Inutile ricordare lo splendore dell’intramontabile Final Fantasy VII, RPG incensato, osannato, oserei dire idolatrato dalla quasi totalità di appassionati videoludici che hanno vissuto l’epoca dell’ormai lontana PSX. Il capolavoro dell’allora solo Square, s’inserì prepotentemente, con tutta la sua armonia di elementi perfettamente amalgamati, nella cerchia di miglior titolo della storia, unendo stampa specializzata e pubblico sotto un’unica parola: capolavoro. L’imponente risultato ottenuto portò al conseguente sfruttamento del brand FF VII, chiamato a gran voce dal pubblico affezionato. Dopo diverse apparizioni più o meno riuscite (Dirge of Cerberus per PS2 è un esempio calzante in negativo di quanto detto), la piccola PlayStation Portable apre il proprio vano UMD, per ospitare il prequel ufficiale delle storie di Cloud e company e in questo caso le cose sembrano aver preso una piega diversa.
Qualche anno fa…
La collocazione temporale di Crisis Core va a sistemarsi sette anni prima degli eventi accaduti nel lontano FF VII, catapultandoci in un mondo assolutamente ricco di riferimenti all’opera originale compresi personaggi (l’indimenticabile Sephiroth sarà presente), ambienti e musiche. La storia narrata risulta piacevole e appassionante come nelle migliori sceneggiature sviluppate da Square-Enix, fattore senza dubbio rilevante ai fini del coinvolgimento generale. Primo obiettivo centrato, ma il resto? Vediamolo insieme!
Novità inaspettate!
Il sistema di combattimento inserisce una novità quantomai inaspettata, ovvero il DMW (Digital Mind Wave), una particolare slot machine in perpetuo movimento durante gli scontri e alla ricerca di combinazioni, di numeri o volti dei personaggi del gioco, in grado di regalare, ottenute particolari combinazioni, diverse soluzioni. Le possibilità andranno dalle Limit Break alle più probabili ed efficaci soluzioni difensive quali immunità agli attacchi fisici o magici. Questo sistema, inutile negarlo, ci ha spiazzato, soprattutto per la sua natura indipendente che non ci permetterà d’interagire con essa in alcun modo. Passate alcune ore di gioco, tutto sommato avrete incamerato questo particolare meccanismo e lo assimilerete come gradita e stuzzicante novità. Resta comunque il rammarico per la mancata interagibilità con la struttura creata che avrebbe offerto maggiori benefici complessivi. La struttura di Crisis Core prevede anche una moltitudine di sub-quest da spolpare, ma l’eccessiva linearità di quest’ultime, ci ha deluso non poco. Proprio perché utili per scovare oggetti o potenziare le nostre abilità, avremmo gradito una maggiore elasticità nel concepimento di tali missioni.
Uno stile inconfondibile!
L’impianto grafico di Crisis Core è di quelli imponenti che non lascia dubbio alcuno sull’impegno profuso dagli sviluppatori per portare a termine un lavoro di degna menzione. In particolare stupiscono (e in fondo ci avremmo scommesso), la spettacolarità dei filmati in CG, assolutamente sbalorditivi per impatto grafico e qualità vista in termini di movenze prettamente coreografiche. Il gameplay, con qualche particolare da rivedere, vedi DMW e alcune fasi di gioco troppo ripetitive (sub-quest in primis), poteva regalarci qualche sorpresa in più, ma questi sono solo elementi in grado di scalfire in superficie un lavoro sicuramente lodevole che piacerà agli appassionati e non, dell’universo targato Final Fantasy VII.
Via|GamePlayer